Danno riflesso e danno parentale: differenze, esempi e FAQ
Il concetto di danno riflesso rappresenta una tematica di rilevanza sempre crescente, specialmente quando si tratta di incidenti stradali e casi di malasanità.
Si tratta di una forma di danno non patrimoniale che coinvolge non solo la vittima diretta dell’evento dannoso, ma anche coloro che ne subiscono le conseguenze:
- emotive,
- psicologiche,
- relazionali.
Come si quantifica il danno e quali sono i danni risarcibili?
Qui di seguito scopriamo più nello specifico:
- cos’è il danno riflesso
- i danni risarcibili
- la differenza
- tra danno riflesso e danno da perdita parentale
- come si calcola il risarcimento
- l’importanza di affidarsi a uno studio legale esperto in risarcimento del danno.
Cos’è il Danno Riflesso
Il danno riflesso è una forma di danno non patrimoniale che coinvolge terze persone, oltre alla vittima diretta dell’evento dannoso, e deriva dalle conseguenze emotive, psicologiche e relazionali di quest’ultimo.
Si verifica quando individui vicini alla vittima, come familiari o altri congiunti stretti, subiscono danni a seguito dell’evento dannoso, anche se non ne sono stati direttamente colpiti.
Questo tipo di danno può includere il dolore morale, lo shock emotivo, il trauma psicologico, la perdita di affetti e relazioni, nonché altre forme di sofferenza che possono influenzare significativamente la qualità della vita delle persone coinvolte.
Es: In caso di incidente stradale, i familiari della vittima possono subire gravi conseguenze emotive e psicologiche, oltre a
dover affrontare difficoltà economiche e organizzative.
Pertanto, il danno riflesso rappresenta un aspetto importante da considerare nell’ambito della valutazione e del risarcimento dei danni non patrimoniali.
Chi deve dimostrare il danno riflesso?
Nel nostro ordinamento chi chiede un risarcimento deve dimostrare il danno subito, e il danno riflesso non fa eccezione.
Questo significa che:
- chi agisce in giudizio deve provare il legame affettivo con la persona direttamente colpita;
- deve dimostrare di aver subito una sofferenza concreta, duratura, e riconoscibile;
- deve esistere un nesso causale tra l’evento (ad esempio un incidente o un errore medico) e il danno sofferto.
La prova può avvenire con documentazione, testimonianze, consulenze psicologiche o mediche. Ogni caso è diverso, e serve una valutazione approfondita per decidere se e come agire legalmente.
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I 4 principali Danni Non Patrimoniali derivanti da Danno Riflesso
I danni non patrimoniali derivanti da danno riflesso risarcibili sono diversi e riguardano aspetti emotivi, psicologici e relazionali. Tra i principali danni non patrimoniali risarcibili si includono:
1. Danno Morale
Riguarda il dolore, la sofferenza e il malessere psicologico subito dalla vittima diretta o dai suoi familiari a seguito dell’evento dannoso.
Questo tipo di danno può essere causato da vari fattori, come il trauma emotivo, lo shock, la perdita di affetti, la depressione e l’ansia.
2. Danno Biologico
Si riferisce alle lesioni fisiche o alla compromissione della salute della vittima diretta o di terze persone colpite dall’evento dannoso.
Può includere danni permanenti o temporanei alla salute, disabilità fisiche o mentali, perdita della funzionalità di un organo o di un arto, e qualsiasi altra forma di danno fisico.
3. Danno Psichico
Riguarda le conseguenze emotive e mentali dell’evento dannoso, come lo stress post-traumatico, l’ansia, la depressione, i disturbi dell’umore, i disturbi dell’adattamento e altri disturbi psicologici che possono influenzare la qualità della vita della vittima e dei suoi familiari.
4. Danno Esistenziale
Si riferisce alla perdita del godimento della vita e delle attività quotidiane a causa dell’evento dannoso.
Può includere la perdita di autonomia, l’impossibilità di svolgere attività piacevoli o gratificanti, e qualsiasi altra forma di limitazione delle possibilità di vita della vittima.
Si può ottenere un risarcimento
Il sistema legale riconosce la possibilità di ottenere il risarcimento per tutti questi tipi di danni non patrimoniali derivanti da danno riflesso, purché sia dimostrata tramite nesso di causalità la relazione tra l’evento dannoso e i danni subiti.
AvvocatoSalute.it può offrire un’adeguata assistenza legale per aiutare le vittime e i loro familiari a ottenere il risarcimento giusto e adeguato alle loro esigenze e circostanze, grazie alla collaborazione con avvocati esperti nel settore.
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La Differenza tra Danno Riflesso e Danno da Perdita Parentale
Come abbiamo già chiarito il danno riflesso si verifica quando una persona vicina alla vittima – come un familiare o un convivente – subisce conseguenze emotive, psicologiche o relazionali in seguito a un evento che ha causato gravi lesioni alla vittima diretta, ancora in vita.
Es: un figlio può provare angoscia e stress psicologico se un genitore resta gravemente ferito in un incidente, con importanti cambiamenti nella vita quotidiana e nelle dinamiche familiari.
Il danno da perdita parentale, invece, riguarda il dolore legato alla morte di una persona cara, come un genitore, un coniuge o un figlio. In questo caso, il danno riflette non solo la sofferenza affettiva, ma anche la perdita del supporto morale, relazionale ed economico che quella persona avrebbe continuato a offrire.
In sintesi:
- nel danno riflesso, la persona cara sopravvive ma ha subito lesioni gravi;
- nel danno parentale, si è verificata la morte del congiunto.
Calcolo del Risarcimento per Danno Riflesso secondo le tabelle di Milano e di Roma
Le tabelle più utilizzate per il calcolo del risarcimento del danno riflesso sono le tabelle di Milano (PDF gratuitamente scaricabile) e di Roma e servono per determinare l’entità del risarcimento dovuto per danni non patrimoniali, compresi quelli derivanti da danno riflesso.
Queste tabelle forniscono linee guida per valutare i danni in base a criteri predefiniti, come la gravità delle lesioni, l’età della vittima, ed altri parametri.
Tuttavia, è importante sottolineare che queste tabelle non sono vincolanti e i giudici hanno la facoltà di adattare le valutazioni in base alle specifiche circostanze del caso.
Una volta identificati i parametri pertinenti al caso specifico, si procede ad assegnare un punteggio corrispondente a ciascun parametro, che verrà quindi sommato per ottenere il punteggio totale.
Questo punteggio totale viene poi convertito in una somma di denaro, che rappresenta il risarcimento per il danno non patrimoniale.
Es: se una vittima subisce lesioni gravi che comportano una disabilità permanente e un notevole impatto sulla sua qualità di vita, i giudici potrebbero utilizzare le tabelle di Milano o di Roma per valutare il danno biologico, il danno morale e altri danni non patrimoniali. In base ai punteggi ottenuti, verrà determinata la somma di denaro da assegnare come risarcimento.
Facciamo notare che il calcolo del danno riflesso secondo le tabelle di Milano è solo uno dei metodi utilizzati per valutare il risarcimento e che i giudici hanno la facoltà di prendere in considerazione altri fattori e prove presentate durante il processo.
Inoltre, le tabelle possono essere soggette a revisione nel tempo per tener conto di eventuali cambiamenti nella prassi giuridica e nella valutazione dei danni non patrimoniali.
Esempi Concreti di Risarcimento per Danno Riflesso
Per comprendere meglio come funziona il risarcimento per danno riflesso seguono alcuni esempi:
Consideriamo un caso di incidente stradale in cui un genitore perde la vita a causa di un incidente causato da un conducente negligente.
Oltre al risarcimento per il danno subito dal defunto, i familiari possono richiedere il risarcimento per il dolore morale, lo shock emotivo e la perdita dei rapporti familiari causati dalla tragedia.
Il Tribunale terrà conto di tutti questi fattori nel determinare l’entità del risarcimento.
Un altro esempio potrebbe riguardare una situazione di malasanità:
Un paziente subisce danni permanenti a causa di un errore medico. Oltre al risarcimento per il danno fisico e per le spese mediche, potrebbero essere richiesti risarcimenti per il dolore morale, lo stress emotivo e la perdita di qualità della vita sia per il paziente che per i familiari coinvolti.
Cosa dice la Cassazione?
Con la sentenza n. 13540/2023, la Corte di Cassazione ha ribadito che i danni riflessi subiti dai familiari conviventi del soggetto macroleso possono essere risarciti in maniera autonoma, a condizione che venga dimostrata la gravità delle lesioni e l’impatto sulla vita dei congiunti.
La Corte ha anche precisato i criteri per la liquidazione del danno non patrimoniale, valorizzando il legame familiare, la convivenza, e la trasformazione della vita quotidiana causata dall’evento traumatico.
Si tratta di una sentenza molto importante che rafforza il diritto delle famiglie a ottenere un giusto risarcimento, anche quando la vittima principale non è deceduta.
L’importanza di affidarsi a professionisti esperti nel risarcimento dei danni
Affrontare una causa legale relativa al danno riflesso può essere un processo complesso e stressante, specialmente per coloro che sono già alle prese con le conseguenze emotive di un evento dannoso.
Per questo motivo AvvocatoSalute.it seleziona in tutta Italia professionisti esperti in questo tipo di casi.
Persone qualificate che abbiano l’esperienza e le competenze necessarie per rappresentare al meglio gli interessi della vittima e dei suoi familiari.
In conclusione, il danno riflesso rappresenta una sfida legale significativa che coinvolge non solo la vittima diretta, ma anche coloro che ne subiscono le conseguenze emotive e psicologiche.
È essenziale comprendere i diversi aspetti di questo tipo di danno e assicurarsi di ottenere una rappresentanza legale competente per ottenere giustizia.
Forniamo l’assistenza necessaria per affrontare questa situazione delicata e ottenere giustizia per le vittime e i loro familiari. Assicurandoci che i loro diritti vengano difesi e che ottengano il risarcimento adeguato per il danno subito.
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Domande frequenti sul danno riflesso (FAQ)
Cosa sono i danni riflessi?
Il danno riflesso è una forma di danno non patrimoniale che riguarda persone vicine alla vittima diretta di un evento dannoso – come familiari o conviventi – che, pur non essendo coinvolti fisicamente, ne subiscono gravi ripercussioni emotive e psicologiche. Si pensi, ad esempio, a un figlio che soffre profondamente per le condizioni in cui si trova il proprio genitore a seguito di un grave infortunio.
Qual è la differenza tra danno riflesso e danno parentale?
Il danno riflesso riguarda le sofferenze psichiche ed esistenziali che subiscono i familiari di una persona gravemente lesa ma ancora in vita. Il danno parentale, invece, è legato alla perdita definitiva del rapporto affettivo, come nel caso della morte di un genitore, di un coniuge o di un figlio.
In sintesi: nel danno riflesso la vittima sopravvive, nel danno parentale no.
Il danno riflesso può essere risarcito anche se la vittima sopravvive?
Sì, il danno riflesso può e deve essere risarcito anche se la vittima principale sopravvive. La legge riconosce che le gravi lesioni di un familiare possono provocare un impatto profondo anche su chi gli sta accanto.
L’importante è riuscire a dimostrare la serietà e la durata del danno emotivo, psicologico o relazionale subito.
Serve la convivenza per chiedere il risarcimento?
La convivenza non è obbligatoria, ma può costituire un elemento di prova importante per dimostrare la solidità del rapporto affettivo e l’intensità della sofferenza subita.
La giurisprudenza considera anche altri fattori: durata della relazione, dipendenza affettiva, e dimostrazione concreta del cambiamento di vita. Ogni caso ha la sua storia, e va valutato con attenzione.
Come si dimostra un danno riflesso?
Dimostrare un danno riflesso significa fornire prove concrete della sofferenza subita.
Questo può avvenire tramite:
– certificazioni mediche o psicologiche,
– testimonianze di amici o familiari,
– documentazione che attesti cambiamenti radicali nella propria quotidianità (es. abbandono del lavoro, depressione, isolamento sociale).
Un avvocato esperto può aiutarti a raccogliere e presentare correttamente queste prove.
Qual è la prescrizione per i danni riflessi da responsabilità medica?
Come ogni diritto, anche quello al risarcimento del danno riflesso è soggetto a prescrizione. Se il danno deriva da responsabilità medica, la prescrizione ordinaria è di 5 anni, ma nei rapporti contrattuali con le strutture sanitarie può arrivare fino a 10 anni, secondo la giurisprudenza prevalente. È fondamentale agire tempestivamente per non perdere il diritto al risarcimento.
Qual è la prescrizione per il danno riflesso da sinistro stradale?
Il risarcimento del danno riflesso derivante da incidente stradale si prescrive generalmente in 2 anni, secondo quanto previsto dall’art. 2947, comma 2, del Codice Civile. Tuttavia, se si riesce a configurare il fatto come un illecito civile generico (art. 2043 c.c.), il termine può estendersi a 5 anni.
In ogni caso, è importante non aspettare troppo: il tempo gioca un ruolo fondamentale nella tutela dei tuoi diritti.
Quali tabelle si usano per calcolare il danno riflesso?
In Italia si utilizzano soprattutto le tabelle del Tribunale di Milano e quelle del Tribunale di Roma, che forniscono criteri per valutare i danni non patrimoniali, compresi quelli riflessi.
Queste tabelle non sono vincolanti, ma costituiscono un riferimento molto autorevole e sono spesso adottate dai giudici per stimare il valore del danno in base a età, gravità delle lesioni, tipo di relazione familiare e intensità del pregiudizio subito.