Intervista integrale con Natasha Farinelli per Fuori dal Coro #ladridisalute
La puntata di “Fuori dal Coro” a cui ha partecipato anche Rita Lasagna di AvvocatoSalute.it
Ecco il link al sito Mediaset Infinity della puntata di “Fuori dal Coro” di Mercoledì 20 marzo della durata di quasi 3 ore.
Continua l’inchiesta #ladridisalute, un tema davvero caldo e che ci sta molto a cuore, per questo motivo siamo stati molto felici di essere invitati a contribuire.
Purtroppo, per esigenze di montaggio e palinsesto, non è stato possibile avere più tempo a nostra disposizione e, d’accordo con Natasha, abbiamo deciso di pubblicare l’intervista completa perchè chiarisce molti punti che durante il programma non sono stati approfonditi.
Questo il video con i contenuti integrali
(ovviamente ci sono brevi tagli in cui si parlava di cose non attinenti al tema NdR)
Come giustamente fa notare Natasha, le persone non conoscono i propri diritti ed uno degli obiettivi dell’Avv. Rita Lasagna e della squadra di AvvocatoSalute.it è proprio quello di divulgare questa conoscenza con il nostro blog.
Se vuoi aiutare altre persone a far rispettare i diritti violati dal Servizio Sanitario Nazionale condividi questa pagina. Grazie.
Riassunto dell’intervista integrale per il servizio di Natasha Farinelli a “Fuori dal Coro”
In questa intervista, Natasha Farinelli e l’Avv. Rita Lasagna discutono delle difficoltà che i cittadini incontrano nel cercare di ottenere prestazioni sanitarie nel sistema pubblico.
Natasha racconta la sua esperienza con le varie strutture sanitarie a Roma, sottolineando la mancanza di chiarezza e la tendenza al rimpallo di responsabilità quando si cerca assistenza.
Si lamenta della scarsa informazione fornita ai cittadini sui loro diritti, sottolineando che molte persone anziane potrebbero non essere consapevoli delle opzioni a loro disposizione.
Rita interviene spiegando che esistono leggi che tutelano i diritti dei cittadini nel settore sanitario e incoraggia l’azione attiva da parte dei cittadini per far rispettare tali diritti.
Suggerisce di utilizzare strumenti formali per richiedere ed ottenere nei tempi previsti per legge le prestazioni sanitarie di cui si ha bisogno o in caso di mancato rispetto delle tempistiche chiedere un rimborso e agire legalmente se necessario.
Si discute anche del fatto che molte persone potrebbero non essere a conoscenza di tali diritti e che le autorità sanitarie potrebbero tentare di nascondere la disponibilità di queste opzioni per motivi economici MA le ragioni economico/amministrative delle ASL o delle regioni NON devono e NON posso ledere il diritto alla salute del cittadino.
Ecco la trascrizione dell’intervista completa di Natasha Farinelli
Natasha: Scusi, siamo in macchina perché io nel frattempo stamattina ho fatto un po’ di giri… CUP…ehm… è una roba folle.
Rita: Dove siete, a Roma?
Natasha: Siamo a Roma.
Rita: Mi immagino, guardi. È un disastro, è un disastro.
Natasha: E’ un disastro, adesso ho appena parlato al telefono perché poi, come lei, come ci dicevamo ieri, c’è un rimpallo di responsabilità.
Rita: È chiaro.
Natasha: Alla fine non si capisce dove si debba andare per fare questo o un reclamo o una richiesta di rimborso.
Quindi già il cittadino non lo sa che esiste questa possibilità perché nessuno glielo dice.
Al CUP ti guardano e ti dicono: “questa cosa noi non la sappiamo, non ce l’hanno mai detta.”
All’URP: “ma guardi, proprio no, ma questa cosa è impossibile.”
Poi all’ospedale: “eh no, noi dell’ospedale non c’entriamo niente. Deve andare alla direzione della ASL di appartenenza.”
Alla direzione dell’ASL? “No, ma noi. Allora deve andare a quella regionale.“
Allora adesso ho telefonato al CUP regionale…
[Rita ride…]
Natasha: …e ho parlato con un operatore e mi ha detto: “signora ma le pare che se noi facessimo una cosa del genere il sistema sanitario andrebbe a zampe per aria? Non ci sono i soldi per fare questa cosa altrimenti io perdo anche il mio posto di lavoro.”
Rita: Ma è quello che ti avevo detto, no? Che tutto sommato una delle repliche che io mi sono sentita fare anche in giudizio quando si costituisce l’avvocato dell’ASL “eh… ma se tutti pretendessero il rispetto alla fine il sistema crolla perché non c’è più per niente, per nessuno”.
Ma è veramente una giustificazione ridicola insomma come cosa.
Natasha: Anche perché esiste una legge! Tu non me lo garantisci quel mio diritto? Perché noi se non rispettiamo la legge veniamo presi anche dentro casa di forza e poi quello che è un nostro diritto tra i più importanti, quello alla salute non viene rispettato?
Rita: E’ assurdo ma infatti io quello che ci tenevo a passare come messaggio poi vediamo come dirlo è che gli strumenti ci sono
quindi le norme ci sono e il cittadino deve farsi parte attiva non deve subire passivamente quello che gli viene detto e come dire adeguarsi al meccanismo per cui purtroppo fa prestare i soldi magari anche dai parenti e va dal privato.
Allora gli strumenti ci sono bisogna farsi parte attiva, parte diligente, parte come dire pretendere il rispetto della normativa attraverso degli strumenti formali come dicevamo quindi comunque mettere in campo cioè diffidare le ASL
scrivere in maniera che risulti formalmente che io ti ho scritto e pretendo le mie giuste prestazioni nei tempi previsti dalla mia ricetta in maniera tale da acquisire anche gli strumenti poi formali per eventualmente agire anche di fronte al giudice andare in tribunale e fare emergere questo inadempimento da parte delle ASL da parte del Servizio Sanitario Nazionale
quindi io credo che sia importante che il cittadino sappia che gli strumenti ci sono e che non deve subire deve e purtroppo è vero che tante volte io me lo sono sentita dire “eh ma se è un mio diritto perché io devo agire o devo fare delle cose dovrebbe essere rispettato e basta”
è vero ma non è sempre così spessissimo ci sono delle situazioni in cui il nostro diritto viene leso e noi dobbiamo rivendicarlo e pretendere che venga rispettato ci sono gli strumenti ci sono i tribunali ci sono i giudici andiamoci dai tribunali dai giudici.
Rita: Posso dire del mio portale avvocatosalute.it dove si può scaricare il modulo eventualmente o no?
Natasha: Sì lo diciamo non so poi quanto riusciremo a inserire della nostra intervista nel servizio però diciamolo
Natasha: Allora avvocato vado a prenotare una visita non si rispettano i tempi previsti dalla mia impegnativa mi danno appuntamento tra 7 8 10 mesi un anno liste d’attesa chiuse cosa posso fare? Esiste veramente una legge che permette di farsi rimborsare la visita privata?
Rita: Sì esiste ben dal ‘98 dal 1998 decreto legislativo 124 che all’articolo 3 comma 13 prevede proprio che nel caso in cui l’azienda sanitaria non riesca a fornire la prestazione nei tempi il cittadino può richiedere di essere visitato diciamo presso il privato e chiedere il rimborso alla ASL.
Questa norma peraltro è stata portata tante volte anche in tribunale cioè tante tante sentenze riconoscono il diritto al rimborso quindi è qualcosa che effettivamente esiste a livello nazionale non è che le regioni possono derogare o dire non è questa legge qua non si applica perché a volte al CUP ci si sente dire anche queste cose in realtà è una legge nazionale che finché esiste non verrà cambiata sicuramente da questo diritto
Ora è importante che il cittadino comunque si renda conto che esistono gli strumenti per poter pretendere il rispetto del diritto alla salute previsto dalla costituzione
Ci sono delle norme che lo prevedono e quindi è importante farsi parte attiva e quindi non subire passivamente quello che gli viene detto e in qualche modo perdere anche quello che è un diritto costituzionalmente garantito perché se le persone non agiscono per pretendere il rispetto piano piano questo diritto verrà sempre di più ridotto
Quindi io suggerisco alle persone di formalizzare la propria richiesta nel momento in cui il CUP non dovesse rispondere positivamente o non rispettare i tempi quindi scrivere mandare una PEC, una mail c’è
Ci sono moduli che si possono scaricare da internet gratuitamente per avere una bozza di questa di come scriverlo anche sul mio portale avvocatosalute.it è possibile scaricare questo modulo mandare il modulo e pretendere il rispetto e diffidare già la ASL specificando che nel caso in cui non vengano rispettati i tempi della richiesta si chiederà il rimborso di quanto speso presso il privato gli strumenti ci sono bisogna agire.
Natasha: Avvocato, a chi dobbiamo poi indirizzare questa richiesta perché io ho fatto un giro per le ASL, gli ospedali, i CUP, gli URP non si capisce a chi dobbiamo mandare questa richiesta per essere rimborsati?
Rita: Guardi, io personalmente ai miei assistiti alle persone a cui ho suggerito questo passaggio l’ho fatta mandare al direttore generale della ASL al direttore generale di Alisa noi in Liguria abbiamo la “super ASL” che è Alisa anche all’assessore alla sanità regionale quindi io ho coinvolto tutti tanto con una PEC si mettono in indirizzo e non c’è problema
a noi non interessa chi è poi responsabile io pretendo e voglio che il mio diritto venga rispettato sarà un problema loro gestirsi le responsabilità all’interno di quella che è una responsabilità comunque generale che è quella del diritto alla salute.
Natasha: Lei dice bisogna farsi valere bisogna far valere un diritto che è un nostro diritto è un diritto di tutti perché il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente riconosciuto però magari si trova una persona sola una persona anziana che non sa neanche da dove iniziare questa legge non la conoscono tutti e se uno va a chiedere al CUP o all’ufficio che è preposto alle relazioni con il pubblico e non lo sanno nemmeno loro o fanno finta di non saperlo come si fa?
Rita: Purtroppo io quello che sto facendo diciamo col mio lavoro è proprio quello di cercare di dare questa informazione
In Liguria siamo riusciti ad aprire degli sportelli diritto salute che gratuitamente cercano di dare questo tipo di informazione alle persone io però più di così …
Questo servizio che fate voi sicuramente è importante le persone devono essere consapevoli che hanno gli strumenti per pretendere il rispetto del diritto alla salute oltretutto il diritto alla salute costituzionalmente garantito la corte di Cassazione ha più volte detto che non può essere ridotto o diciamo limitato per ragioni economiche quindi le ragioni economiche amministrative delle ASL o delle regioni non devono interessare non devono incidere per quello che è diritto alla salute del cittadino
pretendiamo il rispetto del diritto.
Natasha: Quindi avvocato a noi hanno detto dal CUP insomma dalla regione Lazio “eh signora ma se tutti facessero così il sistema sanitario nazionale non sosterrebbe a livello economico una spesa così notevole”
è forse per questo che questa legge viene fatta passare in sordina cioè non se ne parla affatto nessuno sa niente e viene quasi messo tutto a tacere in realtà è una legge che esiste dal 98 come diceva lei?
Rita: Sì sì evidente che il tentativo è quello di tenere all’oscuro il cittadino perché nel momento in cui effettivamente si pretende il rimborso e le casse diciamo gli investimenti quel che è il bilancio della sanità delle regioni avrebbe delle ripercussioni non indifferenti però non è un problema del cittadino insomma è un problema della politica di come investe le risorse dedicate alla sanità quindi il discorso si complica e si amplia
però non è comunque un qualcosa cui il cittadino deve far conto il cittadino c’è una norma io pretendo che la norma venga rispettata o gli strumenti agisco perché questo accada.
Natasha: L’ultima cosa avvocato è più tecnica esiste un tempo prestabilito per chiedere rimborso?
Rita: Diciamo che ci sono i tempi della prescrizione comunque dei diritti che sono quelli generali certamente prima si agisce meglio è però io ribadisco è meglio prima chiedere formalmente che la ASL adempia e quindi rispetti i tempi dopodiché nel silenzio rifiuto nel rigetto comunque nel riscontro che i tempi non sono rispettati si va dal privato e poi si chiede il rimborso altrimenti mancherebbe un po’ (quella io dico da giurista insomma da avvocato)
mancherebbe la prova del fatto che io ho agito per poter chiedere la prestazione quindi io non avrei un riscontro dell’inadempimento della ASL per quanto riguarda la mia prestazione specifica
Quindi questo è un po’ come dire un suggerimento che do per rendere poi più facile eventualmente la richiesta di rimborso perché altrimenti manca non so se sono riuscita a spiegare manca la prova del fatto che io comunque ho preteso il rispetto del mio diritto.
Natasha: Avvocato, l’ultima cosa per chiudere il diritto alla salute questo è un nostro diritto e possiamo e dobbiamo farlo rispettare giusto?
Rita: Giusto assolutamente io faccio l’avvocato e mi batto perché i diritti vengano rispettati
quindi fatevi anche assistere da ci sono tante associazioni tanti sportelli che sostengono i cittadini quindi insomma ci sono gli strumenti anche e i soggetti disponibili a dare una mano in questo senso.
Natasha: Anzi io volevo chiedere un’altra cosa prima che mi scordi voi avete proprio questo modulo che si può scaricare e mi spiegava questo poi me lo dice lei che tutti quelli che hanno fatto richiesta per avere poi un rimborso privato improvvisamente hanno avuto un posto nel pubblico me lo può spiegare?
Rita: Sì sì glielo spiego ma glielo spiego come esperienza personale diretta l’ho fatto proprio io personalmente per una visita cardiologica che dovevo effettuare per mia figlia nei 30 giorni il CUP me l’avrebbe prenotata dopo sette otto mesi
io ho mandato la PEC che è appunto questo modulo che è possibile scaricare tranquillamente
e il giorno dopo mi hanno telefonato a casa per prenotare l’appuntamento il giorno dopo ancora per la visita cardiologica quindi evidentemente le ASL sono consapevoli che se io metto in moto questo meccanismo e tu ASL non mi fornisci la prestazione alla fine io ti chiedo il rimborso e devono tirar fuori i soldi quindi è importante partire con questa procedura diciamo
poi tutti quelli che hanno adottato questo processo e sono più di un centinaio di persone all’interno diciamo di Genova e Savona hanno tutti ottenuto la prestazione nei giorni successivi e nei tempi previsti dalla richiesta della prestazione.
Natasha: Quindi è talmente assurdo che improvvisamente se uno chiede il rimborso della visita privata
[Rita sottolinea] FORMALMENTE
Natasha: improvvisamente si libera un posto nel pubblico in tempi brevissimi.
Rita: Brevi o comunque rispetto a quelli che sono quegli tempi previsti dalla ricetta quindi io consiglio di farlo a tutti perché vediamo cosa succede insomma perché poi alla fine non so…
se sono tantissime le richieste poi in qualche modo dovranno ben o tirare fuori i soldi per pagare le prestazioni nel privato o comunque affrontare il problema in maniera un pochettino più diciamo di sistema no?!?
quindi perché il problema è chiaro che è un problema di sistema che cosa c’è dietro perché c’è questa politica di convincere o comunque portare il cittadino ad andare nel privato pagarsi il privato?
io qui lascio a voi diciamo di dire perché succede questo evidentemente la politica ha interessi diversi diciamo così.
Natasha: Avvocato la ringrazio è stata gentilissima ed è stato tutto molto molto chiaro spero che questo servizio aiuti chi ci segue da casa.
Rita: Bene sono contenta grazie a voi.
Natasha: Arrivederci avvocato poi ci risentiamo io e lei magari anche per altri spunti che sono sicura ce ne saranno.
Rita: Volentierissimo io sono sempre disponibile va bene