Ladri di salute: “Niente cure per il mio bimbo di 5 anni” puntata di Fuori dal Coro 19 giugno Rete 4
Siamo per la seconda volta ospiti a Fuori dal Coro, per parlare di un caso che stiamo seguendo: il video tratta il caso concreto di un bambino di 5 anni, Emanuele, a cui è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico.
Le gravi inefficienze del sistema sanitario impediscono a un bambino autistico di ricevere le cure necessarie in tempi adeguati, costringendo la famiglia a sostenere costi ingenti per terapie private, nonostante esista una legge che dovrebbe garantire tali cure.
La madre, Giada, racconta di aver ricevuto la diagnosi un anno fa e di essersi subito rivolta ai servizi sanitari per ottenere le terapie necessarie, come la logopedia e la neuropsicomotricità. Tuttavia, nonostante la prescrizione delle terapie da parte di uno specialista, sono passati otto mesi senza ricevere alcuna chiamata per iniziare il trattamento.
Le è stato prospettato un tempo di attesa di 2-3 anni, una situazione che ha spinto la famiglia a iniziare privatamente le terapie, sostenendo costi significativi, circa 600 euro al mese.
La legge italiana, precisamente la legge 134 del 18 agosto 2015, stabilisce che il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe garantire alle persone con disturbi dello spettro autistico diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato. Tuttavia, nel caso di Emanuele, queste cure non sono state fornite tempestivamente, costringendo la famiglia a pagare di tasca propria per le terapie.
La situazione si complica ulteriormente quando la madre cerca di ottenere informazioni sui tempi di attesa, scoprendo che il figlio è al 1009° posto in lista, con decine di altri bambini davanti a lui in attesa di cure.
La famiglia si rivolge quindi al direttore dell’ASL di Genova, che ammette che i tempi di attesa per le terapie sono lunghi, ma si impegna a risolvere il problema, riconoscendo la necessità di intervenire su una situazione che penalizza gravemente i bambini in attesa di trattamenti riabilitativi.
Purtroppo, le dichiarazioni di impegno e le buone intenzioni da sole non sono sempre sufficienti… In certi casi, è indispensabile avviare un percorso legale con l’assistenza di un avvocato competente.
Avv. Rita Lasagna – Fondatrice di AvvocatoSalute.it
Esperta in diritto sanitario, diritto alla salute, diritto previdenziale privato e pubblico, e diritto del lavoro (pubblico impiego e diritto sindacale).
Da trent’anni sul campo per la difesa dei diritti dei lavoratori e non solo.