Amianto e tumori – mesotelioma e altre patologie
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Amianto: cos’è?
L’amianto, noto anche come asbesto, è un materiale fibroso e cancerogeno composto da silicato di magnesio, calcio e ferro (per approfondire “amianto” su Wikipedia.)
In passato, l’amianto era utilizzato in molte applicazioni industriali grazie alla sua resistenza al calore e alla sua struttura fibrosa, per esempio in edilizia, nella costruzione di treni e navi e nell’industria siderurgica come materiale isolante.
L’utilizzo dell’amianto è stato vietato in Italia nel 1992 per la sua pericolosità e per i danni che può provocare alla salute.
Amianto: quali sono le conseguenze dell’esposizione alle fibre?
Amianto: quali danni a polmoni, pleura e bronchi
Il primo resoconto delle gravi conseguenze dell’inalazione delle polveri di amianto per gli operai che lo lavoravano è del 1898, anno in cui un’ispettrice inglese che vigilava sulla sicurezza del lavoro in fabbrica, descrisse una malattia dei bronchi e dei polmoni causata dalle polveri di amianto presenti negli ambienti di lavoro.
L’amianto, infatti, è un materiale altamente cancerogeno che può causare tumori, malattie respiratorie e polmonari, tra cui:
- mesotelioma
- asbestosi
- placche pleuriche
- tumore della laringe
- tumore delle ovaie
- cancro ai polmoni
- carcinoma all’intestino
Le fibre di amianto possono essere respirate o ingerite e penetrare nei tessuti dell’organismo, causando infiammazione, cicatrici e danni al DNA.
Nonostante l’attuale divieto di impiego dell’amianto, rimane anche oggi la possibilità di respirarne le fibre, a causa dell’esistenza di prodotti non ancora sostituiti o non smaltiti correttamente e presenti nelle discariche o in luoghi contaminati.
Non tutte le esposizioni all’amianto sono ugualmente pericolose.
L’effetto sulla salute dipende:
- dalla quantità di fibre respirate;
- dalla durata dell’esposizione;
- dal tipo di amianto.
Inoltre, l’effetto sulla salute può essere influenzato da fattori come:
- l’età,
- lo stato di salute generale,
- lo stile di vita.
Tutela in caso di esposizione all’amianto
In Italia, ci sono molte leggi e regolamenti che proteggono i lavoratori dall’esposizione all’amianto e forniscono loro tutele in caso di malattia.
La legge principale che regola l’uso, la rimozione e la gestione dell’amianto in Italia è la Legge 257/1992, che ne ha vietato l’utilizzo.
Inoltre, il D.lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) stabilisce le norme sulla prevenzione e protezione dei rischi da amianto per tutte le attività lavorative che comportano esposizione all’amianto, come la bonifica, la manutenzione, la rimozione dell’amianto o dei materiali che lo contengono, lo smaltimento e il trattamento dei relativi rifiuti.
Il team di AvvocatoSalute.it è specializzato nell’aiutare i lavoratori ad ottenere le prestazioni e gli eventuali risarcimenti legati allo sviluppo di una malattia professionale dovuta all’esposizione all’amianto (o ad altri agenti cancerogeni).
Il risarcimento del danno biologico da esposizione ad amianto
È fondamentale affidarsi ad un avvocato esperto in diritto del lavoro, in quanto l’unico modo per ottenere il giusto risarcimento è provare la responsabilità del datore di lavoro rispetto all’evento.
Si tratta di un aspetto estremamente complesso, in cui si inseriscono diverse valutazioni tecnico/giuridiche che solo un avvocato con specifica esperienza nel settore può affrontare nel migliore dei modi per ottenere il miglior risultato.
Tutela economica alla malattia professionale
Il danno biologico da origine lavorativa è una lesione permanente dell’integrità psicofisica del lavoratore che è stata determinata dall’ambiente di lavoro.
Il datore di lavoro è tenuto ad assicurare i lavoratori presso l’INAIL contro gli infortuni e le malattie professionali.
Grazie a tale copertura assicurativa, se il lavoratore sviluppa una malattia professionale può ottenere delle forme di tutela economica che possono andare da una indennità giornaliera percepita durante le giornate di assenza dal lavoro fino ad una vera e propria rendita vitalizia volta al ristorare il lavoratore dal pregiudizio subito a causa del lavoro.
Responsabilità del datore di lavoro
Per quanto riguarda la responsabilità del datore di lavoro per esposizione all’amianto, la giurisprudenza italiana ha stabilito che il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei propri dipendenti e deve adottare tutte le misure necessarie per prevenire l’esposizione all’amianto.
Nel caso di mancato adempimento di tale obbligo di tutela il lavoratore potrà chiedere al datore un ulteriore risarcimento del danno.
Risarcimento del danno biologico differenziale
Il risarcimento del danno biologico differenziale è una forma di risarcimento che il lavoratore può richiedere al datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale.
Con questa espressione si intende la differenza tra il danno biologico complessivamente subito, calcolato con criteri civilistici, e il danno biologico liquidato dall’INAIL.
L’INAIL, infatti, eroga un’indennità per il danno biologico subito dal lavoratore a causa dell’infortunio sul lavoro o della malattia professionale.
Tuttavia, tale indennità non copre l’intero danno biologico subito dal lavoratore. Il risarcimento del danno biologico differenziale consente al lavoratore di ottenere un’indennità maggiore rispetto a quella erogata dall’INAIL.
Per richiedere il risarcimento del danno biologico differenziale, il lavoratore deve dimostrare che il datore di lavoro ha violato l’obbligo di sicurezza e che tale violazione ha causato la malattia professionale.
L’Avvocato Lasagna ed il team di AvvocatoSalute.it hanno acquisito un’esperienza trentennale in tema di esposizione all’amianto, facendo riconoscere a centinaia di lavoratori i benefici contributivi previsti per chi era stato esposto e cospicui risarcimenti economici per chi ha sviluppato malattie professionali legate all’amianto.
Se hai domande o necessiti di chiarimenti non esitare a scriverci alla mail info@avvocatosalute.it o su whatsapp al numero 339 1274941.
Approfondimenti: il Mesotelioma
Il mesotelioma è un tumore maligno che si sviluppa nel tessuto che riveste gli organi interni del corpo, noto come mesotelio.
Il mesotelio è composto da due strati di cellule, uno che riveste organo interno e l’altro che lo copre.
Il mesotelioma può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo dove il mesotelio è presente, ma è più comune nella pleura, il tessuto che riveste i polmoni.
Il mesotelioma è una malattia rara e aggressiva che colpisce principalmente gli uomini di età superiore ai 50 anni.
La causa principale del mesotelioma è l’esposizione all’amianto.
I sintomi del mesotelioma possono variare a seconda della posizione del tumore. I sintomi più comuni del mesotelioma pleurico includono:
- tosse persistente;
- dolore toracico;
- difficoltà respiratorie;
- perdita di peso.
Altri sintomi possono includere febbre, sudorazione notturna e affaticamento.
La diagnosi precoce del mesotelioma è fondamentale per aumentare le possibilità di sopravvivenza.
Tuttavia, la diagnosi precoce può essere difficile poiché i sintomi del mesotelioma sono spesso simili a quelli di altre malattie polmonari.
Il trattamento del mesotelioma dipende dalla posizione e dallo stadio del tumore.
Le opzioni di trattamento includono:
- la chirurgia;
- la radioterapia;
- la chemioterapia.
In alcuni casi, queste opzioni di trattamento possono essere combinate per migliorare le possibilità di successo.
La prognosi per il mesotelioma dipende dalla posizione e dallo stadio del tumore al momento della diagnosi.
Tuttavia, la sopravvivenza media per il mesotelioma è generalmente bassa.
Altre patologie causate dall’esposizione all’amianto
L’esposizione all’amianto può causare, oltre che il mesotelioma, ulteriori patologie respiratorie e polmonari, tra cui:
- l’asbestosi,
- le placche pleuriche,
- il cancro ai polmoni.
Asbestosi: sintomi
I sintomi dell’asbestosi iniziano a comparire in modo leggero dopo che sono trascorsi circa 20 anni dalla prima esposizione all’amianto. Sono caratterizzati da:
- fatica a respirare, inizialmente dopo uno sforzo fisico poi anche a riposo;
- tosse;
- dolore al torace.
Altri sintomi dell’esposizione all’amianto
Possono includere:
- dispnea (difficoltà respiratoria);
- tosse persistente;
- perdita di peso involontaria;
- affaticamento;
- debolezza muscolare;
- febbre;
- sudorazione eccessiva;
- dolenzia o gonfiore nell’addome;
- difficoltà nella deglutizione;
- tosse con sangue.
Possibili cure
Purtroppo, non esiste una cura specifica per le malattie causate dall’amianto.
Tuttavia, ci sono alcune misure che possono aiutare a rallentare l’avanzamento della malattia e a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ad esempio, smettere di fumare può ridurre il rischio di sviluppare malattie polmonari. Inoltre, i pazienti con asbestosi possono beneficiare di farmaci che facilitano la respirazione, come i broncodilatatori con inalatore.
La diagnosi precoce è importante per garantire un trattamento tempestivo e migliorare le possibilità di sopravvivenza.
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Avv. Rita Lasagna – Fondatrice di AvvocatoSalute.it
Esperta in diritto sanitario, diritto alla salute, diritto previdenziale privato e pubblico, e diritto del lavoro (pubblico impiego e diritto sindacale).
Da trent’anni sul campo per la difesa dei diritti dei lavoratori e non solo.