Infortunio sul lavoro e responsabilità del Datore di Lavoro
L’infortunio sul lavoro rappresenta una questione cruciale in ogni contesto lavorativo. In questo articolo, esploreremo il tema degli infortuni sul lavoro e la responsabilità del datore di lavoro, mettendo in luce l’importanza di garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Cos’è l’infortunio sul Lavoro
L’infortunio sul lavoro si verifica quando un dipendente subisce danni fisici o psicologici durante l’orario di lavoro o a causa delle attività svolte nell’ambito del proprio lavoro.
Doveri del Datore di Lavoro in ambito di sicurezza
Il diritto alla salute dei lavoratori è un principio fondamentale ed inderogabile contenuto nella Costituzione Italiana (artt. 32, 35 e 41).
Il datore di lavoro ha il dovere legale di fornire un ambiente di lavoro sicuro e di prendere tutte le misure ragionevoli per minimizzare i rischi di infortunio sul lavoro per i dipendenti.
Il decreto legislativo n. 81 del 2008, noto come Testo Unico sulla sicurezza, contiene le disposizioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Il testo è stato aggiornato con le modifiche apportate dalla legge n. 85 del 3 luglio 2023.
Il decreto si suddivide in 13 titoli che trattano argomenti come:
- le disposizioni generali;
- i luoghi di lavoro;
- l’uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale;
- i cantieri temporanei o mobili;
- la segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro;
- la movimentazione manuale dei carichi;
- le attrezzature munite di videoterminali;
- gli agenti fisici, le sostanze pericolose, l’esposizione ad agenti biologici e la protezione da atmosfere esplosive.
Valutazione dei Rischi
Per minimizzare i casi di infortunio sul lavoro il datore di lavoro deve identificare e valutare i rischi potenziali sul posto di lavoro. Questa valutazione dovrebbe includere l’individuazione di pericoli specifici e la valutazione dei potenziali danni associati.
Implementazione di Misure Preventive
Una volta identificati i rischi, il datore di lavoro deve prendere misure per mitigarli. Questo potrebbe includere la fornitura di dispositivi di sicurezza (dpi), la formazione dei dipendenti su come evitare pericoli e la promozione di pratiche di lavoro sicure.
Formazione dei Dipendenti
Il datore di lavoro deve garantire che i dipendenti siano adeguatamente formati e informati sui rischi associati al loro lavoro. La formazione è essenziale per garantire che i lavoratori siano consapevoli dei pericoli e siano in grado di adottare comportamenti sicuri.
Fornitura di Attrezzature e Strumenti Adeguati
Il datore di lavoro deve fornire attrezzature, macchinari e strumenti di lavoro adeguati e sicuri. Questi devono essere regolarmente controllati per assicurare che siano in condizioni di sicurezza ottimali.
Monitoraggio Continuo
La sicurezza sul posto di lavoro non è un problema statico. Il datore di lavoro deve monitorare costantemente le condizioni di sicurezza e apportare modifiche se necessario per garantire che gli standard di sicurezza siano sempre rispettati.
Gli adempimenti successivi all’infortunio sul lavoro
Il datore di lavoro è obbligato ad inviare all’INAIL la denuncia di infortunio sul lavoro in tutti i casi in cui un suo dipendente subisca un trauma. Nei casi in cui il datore di lavoro non rispetti l’obbligo, la denuncia può essere fatta direttamente dal lavoratore.
L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) tutela i lavoratori che subiscono un infortunio sul lavoro o contraggono una malattia professionale mediante l’erogazione di prestazioni economiche, sanitarie e integrative, anche se il datore di lavoro non ha versato regolarmente il premio assicurativo.
L’Istituto può erogare diverse prestazioni economiche a seguito della denuncia d’infortunio sul lavoro, come ad esempio:
- l’indennità per inabilità assoluta temporanea;
- la rendita;
- l’indennizzo in capitale;
- la rendita ai superstiti;
- il beneficio una tantum ai superstiti di infortuni mortali;
- l’assegno funerario;
- eventuali prestazioni accessorie aggiuntive.
L’INAIL eroga al lavoratore danneggiato un’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta che sostituisce la retribuzione persa a causa dell’infortunio sul lavoro per tutte le giornate di riposo a casa prescritte dal medico.
I primi tre giorni di assenza per infortunio sul lavoro sono a carico del datore di lavoro, che eroga al lavoratore un’indennità sostitutiva pari al 60% della retribuzione. A partire dal quarto giorno, e fino a completa guarigione, l’indennità viene erogata direttamente dall’INAIL.
In particolare se l’infortunio sul lavoro ha determinato una lesione permanente dell’integrità psico-fisica del lavoratore egli ha diritto al risarcimento del danno biologico, a carico dell’INAIL, sotto forma di capitale o di rendita a seconda della percentuale di danno riscontrata dalla perizia medico legale.
- Invalidità compresa tra il 6% e il 15%: indennizzo in capitale
- Invalidità compresa tra il 16% e il 100%: rendita mensile
Nessuna delle due prestazioni economiche è soggetta a tassazione Irpef.
Responsabilità del Datore di Lavoro in ambito di sicurezza
Se il datore di lavoro non ha adottato tutte le misure possibili atte a garantire la sicurezza, dovrà rispondere delle sue azioni, anche omissive, per i danni che ha riportato il lavoratore, sia in sede penale che in sede civile a seconda della gravità.
In particolare se l’infortunio sul lavoro si è verificato a causa della mancata adozione, da parte del datore di lavoro, delle misure di sicurezza richieste dalla legge, si avrà una responsabilità contrattuale dell’azienda per violazione dell’obbligo di sicurezza.
In questo caso il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno differenziale, ossia, la differenza tra il risarcimento per il danno subito dall’infortunio sul lavoro, e la somma già corrisposta dall’Inail per lo stesso infortunio. In quanto risarcimenti calcolati secondo tabelle diverse.
Il datore di lavoro non è tenuto a risarcire il dipendente per l’infortunio sul lavoro solo se la condotta di quest’ultimo, volontaria e arbitraria, è stata anche eccezionale, abnorme ed esorbitante rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive ricevute.
Si parla di rischio elettivo facendo riferimento alla “condotta personalissima del lavoratore, esercitata ed intrapresa volontariamente in base a ragioni e motivazioni del tutto personali, avulsa dall’esercizio della prestazione lavorativa e tale da creare condizioni di rischio estranee alle normali modalità di lavoro e da porsi come causa esclusiva dell’evento, interrompendo il nesso eziologico tra prestazione ed attività assicurata” (Cass. 3763/2021; Cass. 7649/2019; Cass. 16026/2018).
Conclusioni
La responsabilità del datore di lavoro nella prevenzione degli incidenti è sancita dalla legge ed è un dovere morale.
La sicurezza sul lavoro è una responsabilità condivisa che va oltre la conformità legale ed è fondamentale per il successo a lungo termine di qualsiasi organizzazione.
Investire nella sicurezza sul posto di lavoro non solo protegge i lavoratori, ma può anche contribuire a migliorare l’efficienza aziendale e la reputazione dell’azienda.
In definitiva, la prevenzione degli infortuni sul lavoro richiede un impegno costante da parte del datore di lavoro per identificare e mitigare i rischi, fornire formazione adeguata e assicurarsi che gli standard di sicurezza siano rispettati in modo rigoroso.
Solo attraverso questi sforzi congiunti è possibile creare un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile in cui i dipendenti possono svolgere le proprie attività senza mettere a rischio la propria salute e il proprio benessere.
La sicurezza dei dipendenti deve essere una priorità fondamentale per qualsiasi datore di lavoro.
Avv. Rita Lasagna – Fondatrice di AvvocatoSalute.it
Esperta in diritto sanitario, diritto alla salute, diritto previdenziale privato e pubblico, e diritto del lavoro (pubblico impiego e diritto sindacale).
Da trent’anni sul campo per la difesa dei diritti dei lavoratori e non solo.