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3 cose da sapere sui permessi retribuiti Legge 104

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Riassunto

La Legge 104/92 prevede 3 giorni di permessi retribuiti al mese per assistenza a disabili gravi, frazionabili in ore. I beneficiari includono lavoratori e familiari fino al terzo grado. L’assistenza può svolgersi anche fuori casa. Attenzione all’uso corretto: l’abuso comporta licenziamento. Scarica PDF gratis per comprendere meglio questo tema.

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3 cose da sapere sui permessi retribuiti previsti dalla Legge 104
3 cose da sapere sui permessi retribuiti Legge 104

Permessi retribuiti e diritto previdenziale

La legge n. 104/92 prevede diverse forme di agevolazioni per le persone disabili e stabilisce le linee guida per favorire l’assistenza al disabile.

Tra le agevolazioni della legge 104, di nostro particolare interesse sono i permessi retribuiti previsti dall’art. 33 comma 3.

Secondo l’articolo 33 è consentito astenersi dal lavoro beneficiando di un permesso che sarà pagato sulla base della retribuzione effettivamente percepita e sarà coperto da contribuzione figurativa.

Chi ha diritto ai permessi retribuiti?

I permessi possono essere riconosciuti a più soggetti lavoratori dipendenti per l’assistenza della stessa persona.

Ovviamente i soggetti in questione possono fruirne in via alternativa tra loro.
Questo è quanto sancito dal Decreto conciliazione vita lavoro dell’agosto 2022.

I lavoratori che ne hanno diritto sono:

  • direttamente: la persona con disabilità affetta da handicap in situazione di gravità;
  • i familiari della persona disabile in situazione di gravità quali il coniugei genitori biologici o adottivi. (il convivente e la parte delle unioni civili sono stati equiparati al coniuge dal 2016)
  • i parenti o affini entro il secondo grado (fratelli e sorelle – nipoti e nonni)
  • parenti di terzo grado (zio e nipote – bisnipote e bisnonno) quando il coniuge o i genitori siano:
    • ultrasessantacinquenni
    • affetti da patologie invalidanti
    • impossibilitati perché deceduti o assenti fisicamente

Quale tipo di permessi retribuiti

Al fine di assistere la persona portatrice di handicap i soggetti sopra indicati hanno diritto a:

3 giorni di permessi retribuiti al mese frazionabili anche in ore

L’INPS ha chiarito che è possibile il frazionamento dei permessi retribuiti, purché non venga superato il limite del monte ore.

Dividendo l’orario di lavoro settimanale per le giornate lavorative e moltiplicandolo per 3 si ottiene il limite del monte ore.

Ad esempio: 40 ore settimanali diviso 5 giorni = 8 ore, moltiplicandole per 3 otteniamo un totale di 24 ore mensili di permesso retribuito.

Permessi retribuiti: i requisiti per ottenerli

I requisiti per ottenere i permessi retribuiti garantiti dalla Legge 104 sono:

  • lo stato di handicap in situazione di gravità certificato dalla commissione medica ASL;
  • essere lavoratori dipendenti;
  • che la persona disabile NON sia ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria, fatti salvo i casi in cui:
    • la persona con disabilità debba recarsi fuori dalla struttura per visite mediche o terapie
    • la persona con disabilità sia è in fin di vita
    • gli stessi medici della struttura ne certifichino la necessità

I permessi retribuiti vanno richiesti con apposita domanda all’INPS tramite la piattaforma internet dell’Istituto attraverso il servizio “Invio on line di domande di prestazioni a sostegno del reddito”.

Si può fare accedendo autonomamente tramite SPID o PIN, oppure facendosi assistere dal Patronato.

Come suggerito dal Ministero del Lavoro (interpello n.31/2010 del 6 luglio 2010) per quanto riguarda il preavviso da dare al datore di lavoro la norma non prevede un termine.

Nonostante ciò il datore di lavoro PUO’ richiedere una programmazione a cadenza settimanale o mensile se il lavoratore è in grado di individuare preventivamente le giornate di assenza “purché tale programmazione NON comprometta il diritto del disabile ad una effettiva assistenza”

Le esigenze di tutela della persona disabile prevalgono sempre sulle esigenze imprenditoriali

Abuso di permesso retribuito?

Recentemente è stata emessa un’Ordinanza della Corte di Cassazione (n. 2235 del 25.1.2023) che ha chiarito le circostanze in cui si configura un abuso del permesso retribuito.

La Corte ha esaminato il caso di un lavoratore licenziato per uso improprio del permesso in quanto durante il giorno, si era assentato dal domicilio dell’invalida cui doveva dare assistenza, perché impegnato nella ricerca di un letto antidecubito.

Un lavoratore licenziato per uso improprio del permesso retribuito aveva fatto ricorso alla Corte di cassazione che ha riesaminato il suo caso.

Il lavoratore si era assentato dal domicilio della donna invalida a cui doveva fornire assistenza perché impegnato nella ricerca di un letto antidecubito.

Secondo i Giudici l’assistenza può essere prestata anche svolgendo compiti che si risolvono in un’utilità per l’invalido.

Tali compiti possono essere svolti anche fuori dal domicilio a condizione che durante il permesso non sia stato sottratto tempo all’assistenza del disabile. 

Si ha l’abuso del diritto e quindi un licenziamento legittimo quando il dipendente si avvalga di tale beneficio per attendere ad esigenze diverse

La Corte ha quindi accolto il ricorso del lavoratore licenziato ingiustamente.

Scarica il PDF riguardo l’abuso di permesso retribuito

Ricevi il link per scaricare il file pdf al tuo indirizzo e-mail


    Avv. Rita Lasagna

    Fondatrice di AvvocatoSalute.it e Autrice del libro “Diritto alla Salute”

    Esperta in diritto sanitario, diritto alla salute, diritto previdenziale privato e pubblico, e diritto del lavoro (pubblico impiego e diritto sindacale).

    Da più di trent’anni sul campo per la difesa dei diritti di cittadini e lavoratori

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