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Lavoratore senza vaccino sospeso ha diritto allo stipendio: causa vinta sul Secolo XIX

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Riassunto

Notizia del Secolo XIX: il Tribunale di Savona ha riconosciuto il diritto allo stipendio a una lavoratrice fragile sospesa senza vaccino Covid. L’RSA Trincheri l’aveva esclusa dal servizio senza proporre mansioni alternative. Accolto il ricorso d’urgenza presentato dall’avvocato Rita Lasagna: la struttura dovrà versare le somme non pagate. Il risarcimento sarà discusso in un successivo giudizio.

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Lavoratore senza vaccino sospeso ha diritto allo stipendio: causa vinta sul Secolo XIX

<<Il lavoratore fragile senza vaccino ha diritto a mantenere lo stipendio>>

Era stata sospesa dall’attività lavorativa, poiché priva della certificazione del vaccino anti Covid, perché rientrava nella categoria dei “lavoratori fragili” con la conseguente sospensione del pagamento dello stipendio.

<<L’azienda l’ha erroneamente paragonata a coloro che volontariamente non si sottoponevano al vaccino applicando quella norma>> chiarisce l’avvocato Rita Lasagna.

Ma il Tribunale di Savona le ha riconosciuto il pieno diritto allo stipendio, lasciando ad una successiva causa la richiesta di risarcimento della parte di stipendio, di cui era stata ingiustamente privata dal luglio scorso sino ad oggi.

È questa la pronuncia del giudice del lavoro Alessandra Coccoli che ha accolto il ricorso d’urgenza di Cinzia C. (avvocato Rita Lasagna), dipendente in qualità di ausiliare addetta alle pulizie della residenza sanitaria Trincheri di Albenga.

La rsa ingauna dovrà, ora, versare alla lavoratrice le somme di stipendio mancanti, poiché alla dipendente stessa, esentata dal vaccino anti Covid in quanto “fragile”, non era stata proposta una mansione alternativa.

Per questo il Trincheri aveva deciso di procedere con la sospensione dal lavoro e la decurtazione di parte dello stipendio. Non essendo stata proposta alcuna alternativa alla donna, il Tribunale ha condannato il Trincheri alla ripresa del pagamento dello stipendio.

La donna aveva già subito una prima sospensione, pur in possesso di valida certificazione di esenzione dal vaccino, nell’ottobre del 2021, per essere poi reintegrata e subire una nuova sospensione dal luglio 2022.

La difesa del Trincheri (avvocato Giovanni Bollorino) aveva evidenziato il tentativo di attribuire <<mansioni diverse alla donna, senza decurtazione della retribuzione>> nel rispetto, però, delle norme sanitarie di tutela dei degenti della rsa necessarie per evitare il pericolo di contagio: non era stato possibile, però, individuare altre mansioni. Da qui, la sospensione dal lavoro e il blocco dello stipendio.

Silvia Campese – Il Secolo XIX – Savona – 15 ottobre 2022

Avv. Rita Lasagna

Fondatrice di AvvocatoSalute.it e Autrice del libro “Diritto alla Salute”

Esperta in diritto sanitario, diritto alla salute, diritto previdenziale privato e pubblico, e diritto del lavoro (pubblico impiego e diritto sindacale).

Da più di trent’anni sul campo per la difesa dei diritti di cittadini e lavoratori

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